Ripensare l'insegnamento religioso

a cura di Alessandro Cortesi e Giovanni Ibba

Contributi di Alessandro Cortesi, Giovanni Ibba, Brunetto Salvarani, Pietro L. Di Giorgi, Piergiorgio Grassi, Beatrice Iacopini, Flavio Pajer, Lino Prenna, Alfredo Jacopozzi, Giuliana Migliorini, Marco Pietro Giovannoni, Daniel Noffke, Eric Noffke

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Ripensare l’insegnamento religioso

Beatrice Iacopini

Domande sull’insegnamento della religione cattolica


Abstract

Ho accettato con piacere l’invito a partecipare a questo studio sull’insegnamento della religione cattolica nella scuola pubblica, anche se non sono un’esperta in merito, non avendo mai condotto studi specifici sulla materia: sono insegnante di religione nella secondaria di secondo grado dal 1988 e il mio intervento nasce semplicemente dall’esperienza sul campo e dal confronto con colleghi che lavorano anche in altri ordini di scuola. Come sappiamo, la questione dell’IRC ha alle spalle una storia complessa, soprattutto se consideriamo gli anni immediatamente successivi alla revisione concordataria del 1984, periodo in cui accese discussioni e polemiche produssero progressivi aggiustamenti, che finirono per disegnare una peculiare e discutibile sistemazione della disciplina in questione (confessionale, con ben quattro proposte alternative per chi non la sceglie, tra cui quella di uscire di classe o addirittura da scuola), che è quella che permane tuttora. Permane invariata, nonostante gli enormi cambiamenti sociali e culturali cui abbiamo assistito in questi quattro decenni, tanto grandi che papa Francesco ha potuto parlare di un vero e proprio «cambiamento d’epoca»; per la complessità del tema, dunque, sono felice che il titolo dell’intervento che mi è stato assegnato non chieda di formulare risposte, ma piuttosto di sollevare domande.

Citazione:

B. Iacopini, Domande sull’insegnamento della religione cattolica, in Ripensare l’insegnamento religioso, Nerbini, Firenze 2025, 55-61

DOI: 10.12875/Eg178-005