Vivens Homo 34/1
Rivista semestrale di Teologia e Scienze religiose della Facoltà Teologica dell’Italia Centrale
Contributi di Luca Maria De Felice, Francesco Rocco, Francesco Vermigli, Angelo Pellegrini, Nicola Salato, Stefano Tarocchi

Vivens Homo 34/1
Angelo Pellegrini
Gesù Cristo, il Salvatore, nell’Inferno di Dante Alighieri
Abstract
L’articolo intende mostrare come la presenza di Gesù Cristo nell’Inferno di Dante sia costante, nonostante egli eviti di nominarlo espressamente. L’espediente di indicarlo indirettamente ha la funzione di evidenziare il significato salvifico e lo smacco ai demoni causato dalla discesa di Gesù agli «inferi», dove egli si dimostra autenticamente possente, capace di liberare i giusti e sconfiggere Lucifero. Come conseguenza Dante evidenzierà i tratti antitrinitari del Principe delle tenebre risultanti dall’esclusione dalla comunione con Dio tri-personale.
The article intends to show how the presence of Jesus Christ in Dante’s Inferno is constant, despite the fact that he avoids naming him expressly. The expedient of indicating it indirectly has the function of highlighting the salvific meaning and the blow to the demons caused by Jesus’ descent into «hell», where he proves to be authentically powerful, capable of freeing the just and defeating Lucifer. As a consequence, Dante will highlight the anti-Trinitarian characters of the Prince of Darkness resulting from the exclusion from communion with the tri-personal God.
A. Pellegrini, Gesù Cristo, il Salvatore, nell’Inferno di Dante Alighieri, in Vivens Homo 34/1 (2023), 61-106