I volti di Dio nel Cristianesimo antico (Secc. I-IX) – SEA 165

XLIX Incontro di Studiosi dell’Antichità Cristiana (Roma, 11-13 maggio 2023)

Contributi di Roberta Franchi, Francesca Simeoni, Antonio Stefano Sembiante, Matteo Poiani, Pablo Argárate, Daniel Lemeni, Francesco Aleo, Giovanna Martino Piccolino, Emiliano Faccio, David Vopřada, Calogero Calemi, Marcin Wysocki, Gianmarco Falcone, Alberto Nigra, Leszek Misiarczyk, Alfio Giovanni Cristaudo, Lázló Perendy, Kyriaki Dermatidou, Alessia Brombin, Eva Tivelli, Carmelo Nicolò Benvenuto, Enrico Moro, Kolawole Chabi, Enrique A. Eguiarte B., Graziano Maria Malgeri, Giuseppe Germinario, Concetta Scibetta, Mattia Antonio Agostinone, Jimmy Chan, Giovanni Hermanin de Reichenfeld, Francesco Vanoni, Notker Baumann, Chiara Curzel, Magdalena Marunová, Markéta Dudziková, Giulio Maspero, Jonathan Farrugia, Miklós Gyurkovics, Silvia López Bujanda, Sincero Mantelli, Ilaria Vigorelli, Krisztián Fenyves, Angelo Di Berardino, Lázló Odrobina, Francesca Paola Massara, Margherita Cecchelli, Isabel Maria Alçada Cardoso, Elie Ayroulet, Giovanni Catapano

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I volti di Dio nel Cristianesimo antico (Secc. I-IX) – SEA 165

Francesco Vanoni

Il volto del Padre nel principio di causalità ontologica di Gregorio Nazianzeno: (ri)considerazioni attorno ai passi salienti dell’orazione XXIX


Abstract

Il presente contributo si propone di declinare il tema del XLIX Incontro di studiosi dell’antichità cristiana – dedicato ad approfondire la tematica de I volti di Dio nel cristianesimo antico (secc. I-IX) – su un versante eminentemente dogmatico: in modo particolare, intendo addentrarmi in una delle vexatae quaestiones della dogmatica trinitaria dei Cappadoci, ovverosia la cosiddetta «monarchia» del Padre o, per essere più espliciti, il principio di causalità ontologica.

In virtù di questa scelta, pienamente consapevoli che è materialmente impossibile affrontare in questa sede un problema teologico oggetto di discussione sin almeno dagli Ambiguorum libri di Massimo il Confessore, s’è ritenuto saggio restringere il focus dell’analisi alla sola figura di Gregorio di Nazianzo e, più nello specifico, alla sua terza orazione teologica (corrispondente all’orazione XXIX del corpus omiletico nazianzenico), di cui ho avuto modo di occuparmi nei miei precedenti studi. Obiettivo di questo contributo è dunque quello di offrire una rilettura e un riesame di alcuni passi salienti di quest’omelia (ascrivibile con certezza alla seconda metà dell’anno 380) affinché più nitidamente si comprenda come il “volto”, l’ὑπόστασις del Padre, costituisca realmente per Gregorio l’unico fondamento dell’esistenza trinitaria a livello dell’ontologia: solo il Padre, in quanto ipostasi particolare ingenerata, fa emergere l’alterità nella Trinità, senza che questo si confonda con una trasmissione dell’οὐσία e senza che venga meno la primarietà della κοινωνία, giacché è Gregorio stesso a definire la Persona costitutivamente relazione (or. XXIX, 16)

Citazione:

F. Vanoni, Il volto del Padre nel principio di causalità ontologica di Gregorio Nazianzeno: (ri)considerazioni attorno ai passi salienti dell’orazione XXIX, in I volti di Dio nel Cristianesimo antico (Secc. I-IX). XLIX Incontro di Studiosi dell’Antichità Cristiana (Roma, 11-13 maggio 2023), Nerbini International, Firenze 2024, 391-399