Archivio Teologico Torinese 2024/1

Intelligenza artificiale (e dintorni) alla prova di filosofia e teologia
Rivista della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale – Sezione di Torino

Contributi di Amos Corbini, Luca Margaria, Mauro Grosso, Alberto Piola, Alessandro Picchiarelli, Antonio Sacco, Gian Luca Carrega, Alberto Nigra, Steven Umbrello, Alessandro Mantini, Marco Sanavio

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Archivio Teologico Torinese 2024/1

Gian Luca Carrega

Lavorare e scrivere con le proprie mani: tecnica e tecnologia al servizio della missione paolina


Abstract

Per conoscere l’atteggiamento dei primi cristiani riguardo alle innovazioni tecnologiche, Paolo è un punto di riferimento imprescindibile, essendo una delle figure meglio conosciute del tempo. Ne risulta un quadro complesso dove l’apostolo non dimostra un entusiasmo acritico ma è propenso a usufruire di quelle comodità che possono riuscire utili per la diffusione del vangelo. In particolare, poi, Paolo dimostra un certo orgoglio per le competenze acquisite nello scrivere di sua mano e nell’esercizio di un mestiere manuale nella misura in cui questo gli consente una certa autonomia operativa e una maggior autorevolezza.

Paul of Tarsus is surely one of the best-known characters of Early Christianity. An inquiry into the effective use of technical facilities among first-century Christians cannot help but consider his attitude on this matter. It turns out that Paul has a critical stance, refraining from enthusiasm but inclined to take advantage of those technologies useful for the progress of the gospel. Moreover, Paul appears to be proud of his skills in mastering handwriting and following a trade as long as these technical abilities give him more freedom and authority.

Citazione:

G.L. Carrega, Lavorare e scrivere con le proprie mani: tecnica e tecnologia al servizio della missione paolina, in Archivio Teologico Torinese 30/1 (2024), 129-144