L’insegnamento della religione cattolica: dalla revisione degli Accordi concordatari del 1984 ad oggi

L’educazione religiosa nella scuola italiana ha avuto un percorso complesso, caratterizzato da tensioni e cambiamenti iniziati fin dal 1800. Comprenderne le radici storiche e le evoluzioni normative è essenziale per analizzare le questioni attuali e le prospettive dell’insegnamento di religione cattolica (IRC) in una società sempre più pluralista e in continua trasformazione. L’attuale ordinamento dell’IRC è garantito, dal punto di vista legislativo, dal Concordato, parte integrante dei Patti Lateranensi del 1929, stipulati fra la Santa Sede e lo Stato italiano e inseriti nell’art. 7 della Costituzione.

Il dibattito sull’insegnamento della religione nel periodo fra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80 ebbe toni accesi, investendo sia l’ambito legislativo che quello epistemologico. Emersero diverse posizioni: da un lato, si sosteneva la necessità di mantenere lo status quo, preservando spazi specifici dedicati all’educazione religiosa; dall’altro, si proponeva l’abolizione di questo insegnamento, ritenendo sufficienti i riferimenti alla religione presenti in altre discipline. Un’altra tendenza ribadiva la natura laica della scuola, auspicando un approccio esclusivamente educativo e culturale al fatto religioso. In questa ottica veniva esclusa la confessionalità, riservandone la gestione allo Stato. La discussione rimase aperta e il 4 ottobre 1967 iniziarono le procedure di revisione del Concordato, che si conclusero il 18 febbraio 1984 con gli Accordi di Villa Madama.